martedì 29 luglio 2008

Sono il conte Djaacula, M***IA!!!


Citando forse uno dei migliori sketch di Aldo, Giovanni e Giacomo, inizio un post che mi porta moooolto indietro nel tempo con la memoria...

Come avrete notato, sulla barra dell'URL di My Games Corner è apparsa una FavIcon differente: PacMan di sicuro è il primissimo videogioco che i miei occhi abbiano mai visto (era fuori da un supermercato della cittadina americana in cui sono nato e in cui ho vissuto per circa 4 anni e mezzo...), ma il primo videogioco che abbia mai posseduto, escluso un computer della Texas Instruments, regalato ai miei da un amico di famiglia, che però non ho mai avuto la possibilità di provare, fu un gioco handheld (si fa per dire vista la mole) della Epoch, ovvero Dracula, conosciuto in Giappone con il nome di Dracula House.

In pratica si trattava di un cabinato arcade in miniatura, con uno schermo bello grande, dove si controllava un cacciatore, probabilmente Van Helsing, che doveva inoltrarsi nel castello del vampiro più famoso del mondo, evitando i pipistrelli e, poi, una volta giunto nella cripta, aprire la bara giusta per eliminare Dracula.

Un gioco semplicissimo ma che, vi assicuro, dava dipendenza...

Credo di averlo ricevuto per il mio 3° Natale o giù di lì... all'epoca io e la mia famiglia vivevamo negli Stati Uniti d'America, a Saint Augustine, Florida: una ridente cittadina dalla spiaggia bianchissima a 100 km esatti da Daytona e Miami.

Mio padre viveva negli States da quando aveva 17 (eh si a quei tempi erano molti che dalla Sicilia si imbarcavano per l'ammerica) e mia madre lo conobbe ad una festa di compaesani mentre era in vacanza negli USA.

Quando nacqui io, i miei possedevano e gestivano un ristorantino di cucina italiana chiamata Aldo's (era il nome di mio padre) e spesso tornavano a casa ad alba inoltrata.

Io avevo la fortuna di avere mia nonna nella casa accanto... dalle foto sembra il paesino di Edward Mani di Forbice... e così i miei potevano lavorare tranquillamente.

Quando arrivò a casa 'sto giochino, i miei passavano serate intere sul divano di casa a cercare di far fuori Dracula, ridendo come matti e dimenticando le fatiche del mandare avanti il ristorante.

Forse fu uno degli ultimi momenti sereni della mia famiglia, ma questa è un'altra storia.

Sta di fatto che, per una serie di circostanze, dovemmo ritornare in Italia.
Portai il gioco con me, assieme a pochi altri giocattoli a cui tenevo davvero (il più bel regalo mio padre me lo fece spedendomi, qualche mese dopo, tutti quegli altri che fui costretto a lasciare in America dove lui era rimasto per concludere la vendita della casa e del ristorante).

Dracula resistette diversi anni, con somma meraviglia dei miei genitori, anche se, con l'arrivo del mio fratellino minore (grande distruttore di giocattoli), fu dura cercare di mantenerlo intatto...

Ricordo che ci giocai per molto, molto, molto tempo... almeno fino alla prima media.

Poi finì nel dimenticatoio, in quella specie di varco interdimensionale, un buco nero che si annida nel ripostiglio, da cui ogni tanto torna qualcosa che mi fa venire il magone.

Dracula è ancora lì, tra quei pochi peluche che mia madre non ha dato via e qualche altro gioco che, da piccolo, ho difeso a costo della vita...

Forse funziona, forse no, ma non ho il cuore di provarlo perchè, se non dovesse, so che proverei un piccolo dolore.

Si, lo so è solo un giocattolo, forse anche un pò stupido, ma rappresenta parecchie cose e, magari, è più bello restare col dubbio e con i ricordi delle partite spensierate fatte sotto le coperte, quando i miei erano convinti che stessi già dormendo...

Non so come mi è balenato questo ricordo, stavo in balcone ad ascoltare un pò di musica con il mio inseparabile lettore Mp4 per distrarmi dagli ultimi rimasugli di 'sta maledetta febbre e ho ripensato ad un bel thread sul forum di Gamesradar sul Gig Tiger e sugli handeld degli anni '80 e '90 in generale, all'interno del quale ho scoperto questo bellissimo sito, http://www.handheldmuseum.com/, fateci un salto e magari potreste rivedere qualche vecchia conoscenza!

3 commenti:

Valerio Mastrangeli ha detto...

Oddio ma che forte!! Sai non l'avevo mai visto, però di videogiochi impostati in quel modo ce n'erano un bel po' quando ero piccolo. Ahi ahi ahi Marco... beccato sotto le coperte a giocherellare eh!!! Scusa l'imperdonabile assenza, ma recupererò!!!! :-))))

Alessandro "Il Notturno" Perlini ha detto...

Ho sempre adorato questi aggeggi anche se la mia giovinezza mi ha impedito si assaporarli appieno, limitandomi a possedere 5-6 Gig Tiger...

Anonimo ha detto...

Personalmente, gli unici hand-held che ho veramente apprezzato sono i Game&Watch della Nintendo. I Gig Tiger, ad esempio, erano un vero troiaio :)
Ripetitivi, monotoni, dalla "grafica" inguardabile e con niente, a parte il nome, che li accomunasse alla controparte da sala giochi.

Una piccola curiosità: proprio ieri ho rivisto un amico, Tommaso, che interpretava la parte del bambino esaltato con giubbotto di jeans nel relativo spot dei Gig Tiger.