mercoledì 10 dicembre 2014

Andata e ritorno








 È una sera di inizio novembre, mi trovo nella hall di un hotel di Himeji, nel bel mezzo del mio viaggio di nozze, nonché del più bel viaggio mai fatto in vita mia. Attendo che il bucato sia pronto, di là, nella lavanderia a gettoni. Per ammazzare il tempo, approfitto di uno dei laptop messi a disposizione dei clienti da parte dell'albergo e, senza quasi rendermene conto, entro qui, nel mio blog, in questo angolo dei giochi che da tanto tempo giaceva quasi abbandonato, in un altro angolo della mia vita che ha dovuto cedere il posto ad altre cose.

Così mi ritrovo a leggere diversi post, alcuni davvero datati e ritrovo un me stesso con cui da tanto tempo non entravo più in contatto.
Rileggo delle mie speranze, dei miei sogni, molti dei quali oggi si sono o si stanno definitivamente consolidando.

Oggi, mentre scrivo il mio primo post (e spero il primo di una lunga serie) dalla mia nuova casa, dalla mia nuova vita, mentre mi riapproprio di questo spazio che da tanto, troppo tempo mi mancava (anche se forse non me ne rendevo conto fino in fondo), mi riapproprio anche del bambino che c'è in me e, se è vero che a volte l'entusiasmo e la passione cedono il passo alla stanchezza, so con certezza che quella parte di me è al sicuro qua dentro.



In questi pochi mesi dall'ultimo post, la mia vita è cambiata radicalmente: ho sposato la mia meravigliosa compagna, ho trovato la mia strada lavorativa (e mi ritengo davvero fortunatissimo, poiché faccio un lavoro che amo davvero), ho addirittura iniziato a studiare il giapponese. Per forza di cose la passione che mi accompagna da sempre, quella di cui ho amato e amo sproloquiare in questa sede, è andata un po' in secondo piano...

Come dicevo all'inizio, tra la fine di ottobre e le prime due settimane di novembre, ho fatto il viaggio della vita: dopo averlo sognato per dieci anni, io e Laura abbiamo deciso di andare in Giappone e quale occasione migliore del viaggio di nozze?

Ci siamo imbarcati in questa avventura con due nostri cari amici, Piero e Cinzia (di Piero vi ho parlato in un paio di post, qualche annetto fa...) e, in circa venti giorni, abbiamo viaggiato in lungo e in largo, dal centro al sud (Tokyo, Takayama, Kanazawa, Nara, Kyoto, Himeji, Kobe, Hiroshima, Osaka) e, ovviamente, non abbiamo potuto non dedicare un po' di tempo al nostro lato nerd (ad esempio, a Kobe ci siamo imbattuti in Village Vanguard, un negozio di libri e gadget davvero incredibile, in cui abbiamo comprato un kit con tutti i personaggi di Totoro e un portamonete dalla forma dello spirito della fuliggine).

Ovviamente non poteva mancare il "pellegrinaggio" ad Akihabara, il paradiso degli appassionati di manga, anime e videogiochi come me e mia moglie!
Dopo un primo giro (siamo arrivati a piedi da Ginza! ) a dire il vero un po' deludente (troppe sale slot, il Tokyo Anime Center praticamente vuoto), l'ultima sera prima di ripartire, mia moglie decide, nonostante la stanchezza, di sobbarcarsi un altro "viaggio della speranza" e così ci ritroviamo di nuovo in questo meraviglioso quartiere.

Prima di ripartire mi ero ripromesso una cosa e non sarò mai abbastanza grato a Laura per aver fatto in modo che potessi realizzare questo piccolo sogno!

Dopo aver cercato invano Trader (abbiamo trovato solo il negozio con i giochi moderni e gli hentai), ci imbattiamo quasi casualmente nel luogo che ho sognato per tanto tempo ovvero SUPER POTATO!
Welcome to Paradise!

Entri in questa palazzina quasi anonima, sali con l'ascensore e all'improvviso vieni accolto da una statua gigante di Super Mario! È stata un'emozione incredibile: gironzolare fra gli scaffali di questo luogo leggendario che si sviluppa su tre piani, fare la foto accanto alla statua di Solid Snake, ma soprattutto fare una partita assieme alla mia compagna di mille avventure a Final Fight, presso la sala giochi del terzo piano.

E così realizzo un piccolo sogno! Infatti, la caparbietà di mia moglie ci ha portati nel luogo che desideravo e non solo! Finalmente soddisfo un desiderio che mi frullava in testa par tanto tempo, ovvero entrare in possesso di un Dreamcast giapponese!

Cosa ci sarà in quel sacchetto?
E così torniamo in albergo con un gran bel bottino: una console completa di pad e VMU, una copia di House of the Dead 2 e alcuni gadget davvero irresistibili (mia moglie ha comprato un profumo per la casa all'aroma di pesca dalla forma del cubetto di Super Mario e una calcolatrice sempre a tema).
Appena tornato a casa, ho provato il tutto e funziona alla grande! Evviva il Dreamcast!

Porto con me tantissime cose belle (non solo il bottino di Super Potato o altra roba strafighissima!!!) dal Giappone, soprattutto in termini di ricordi ed emozioni e spero un giorno di poterci tornare.
In ogni caso sono tornato qui e, dopo sei anni, spero di riprendere a scrivere con una certa regolarità.
Sono passati quasi 6 anni dal mio primo post, sono cambiate tantissime cose, altre per fortuna sono rimaste le stesse e oggi scrivere queste poche righe è quasi come tornare a casa.

È decisamente ora di tornare a parlare con il bambino che c'è in me...


Ecco il bottino di guerra in tutto il suo splendore #1

Ecco il bottino di guerra in tutto il suo splendore #2


Non me ne voglio andare!!!! T T



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