martedì 24 novembre 2015

Man Vs. Backlog: God Hand - Round 1

Immagine tratta da Wikia

Benvenuti signore e signori all'epico scontro fra un uomo e il suo backlog!

All'angolo del campione abbiamo God Hand, capolavoro del leggendario Clover Studio, sotto la direzione di Shinji Mikami ed edito da Capcom nel 2006.
Qualsiasi presentazione di questa gemma grezza sarebbe superflua, si tratta di un gioco d'azione tutto incentrato sui combattimenti all'arma bianca fra uno strambo e spavaldo lottatore marziale di nome Gene e una combriccola di demoni mica da ridere. Dalla sua, il buon Gene ha disposizione il Godhand, ossia un braccio dai poteri divini impiantatogli dopo aver perso l'arto originale durante uno scontro. Accompagnato dalla bella Olivia, Gene si farà strada a suon di cazzotti fra orde di teppisti e demoni fino a... ma questo lo lasciamo a voi signore e signori, perché se non l'avete ancora giocato, correte a farlo!

Nell'angolo dello sfidante, abbiamo il diversamente giovane HellCiccio, che ha deciso di suicidarsi, di inaugurare questa rubrica con un titolo a dir poco leggendario.
Il trentaquattrenne, dopo aver deciso di giocare a tutti i giochi in arretrato della sua collezione, ha ben pensato di iniziare da una piattaforma di cui possiede una collezione corposa e nutrita, ossia la Playstation 2. Ma sentiamo le sue (ultime?) dichiarazioni prima del dream-match.

"Ho scelto God Hand perché è un gioco che ho dovuto abbandonare per cause di forza maggiore e che associo ai bei tempi del Retroforum, dove si disquisiva di cultura videoludica e dove ho incontrato molti amici con cui ancora oggi mi tengo in contatto. God Hand rappresenta anche uno di quei giochi che, sotto l'apparenza fin troppo semplice e grezza, nasconde una vera e propria perla da riscoprire e amare, un gioco basato principalmente sul gameplay frenetico e sull'ironia parodistica che non posso che consigliare a tutti gli amanti di una certa filosofia di gioco incentrata sull'azione".

Infatti, in God Hand si passa la maggior parte del tempo a menar le mani... proprio come sta per avvenire fra i due contendenti... dunque let's fight!

* * *

Ho iniziato a giocare a God Hand domenica scorsa, dopo aver scritto la preview di questa nuova rubrica.
Il primo impatto è stato quantomeno bizzarro: vieni gettato immediatamente nella mischia, in pratica il gioco non ti presenta niente, se non un brevissimo siparietto introduttivo fra Gene e Olivia. Se non leggi di tua volontà i vari suggerimenti sparsi per la mappa, in pratica devi cavartela da te.
Gene e il suo GODHAND
Immagine tratta da hardcoregaming101

E in effetti, già ai primi scontri con dei punk che sembrano usciti da Hokuto no Ken, ho cominciato subito a prendere qualche bella mazzata sui denti, ma poi ho cominciato a familiarizzare con il sistema di combattimento, iniziando a ricercare le combo, a schivare gli attacchi con l'analogico destro (qui Gene risulta un po' troppo scattante, forse) e intuire cosa fare e cosa non fare quando l'avversario va in parata (ho capito dopo che ci stanno le mosse per rompere la difesa)... se attacchi con colpi normali, rischi di subire danni ingenti.

Dopo aver cominciato a mazzuolare di brutto i poveri malcapitati, mi sono ritrovato al primo demone che, naturalmente mi ha fatto il popo' a strisce in pochissimi istanti, dato che avevo sprecato le roulette e il godhand in modalità "oh-guarda-che-figo-quando-scateni-il-godhand" e "figata-il-rompipalle!!".

All'inizio credevo che i demoni apparissero quando il nemico si incazza e la testa inizia a diventare rossa, ma a quanto pare la cosa è piuttosto random, il che invita il giocatore a non sprecare le super mosse e a combattere con un minimo di criterio, andando oltre l'apparente button-smasher delle combo.

Nella prima sessione di gioco, ho iniziato un po' a esplorare il casinò e a comprare i primi potenziamenti per Gene e devo dire che mi sono divertito molto a sperimentare le varie possibilità contro i diversi tipi di avversario: dagli oggetti contundenti alle tettoie di legno da far cascare sulla testa dei nemici, dalle reazioni di contrattacco (quando spunta il cerchio da premere tipo QTE) alle suplex...

Una cosa davvero carina sono le sfide proposte da una specie di demonietto dalle sembianze femminili, che ricorda vagamente Morrigan di Darkstalkers... e il citazionismo capcomiano non si ferma qui, dato che la seconda sfida consiste nel distruggere un'automobile entro il tempo limite come in Street Fighter 2!

Ho concluso la sessione dopo lo stage in cui assistiamo all'attacco del terribile Chihuahua velenoso, una delle tante trovate che rendono God Hand un titolo bizzarro ma dannatamente esilarante.

Nel frattempo abbiamo cominciato a delineare un po' la storia, con il primo flashback dell'aggressione subita da Gene, che gli è costata il braccio e abbiamo visto i cattivi di turno, soprattutto Elvis, una specie di incrocio fra un boss malavitoso sudamericano e un monaco orientale sotto steroidi che, guarda caso, sarà proprio il primo boss del gioco.

Stasera ho fatto un'altra sessione, un po' più breve, nella quale ho cominciato a modificare un po' le tecniche delle combo per aumentare il danno inflitto, nella speranza di diventare un po' più forte...

Ho giocato un po' al casinò e, grazie alle vincite a Blackjack e al Videopoker ho potuto comprare qualche altra tecnica.

E così mi sono imbattuto nel primo mid-boss, composto da una coppia di punk gay con tanto di perizoma e piume di struzzo che ho faticato un attimo a mandare al tappeto. Le loro mosse erano davvero forti (e non mancavano ammiccanti colpi di natica), ma alla fine ho avuto la meglio grazie alle nuove combo sbloccate.

Andando avanti, dopo un piccolo enigma neanche poi così difficile (occorreva trovare tre croci per aprire una porta), finalmente giungo allo scontro con Elvis.

Elvis in tutto il suo splendore (?)
Immagine tratta da devils-lair.org
Al suono di Smoking Roll, una canzoncina ridicola ma difficile da togliere dalla testa, con un cantante che fa il verso a Elvis Presley, dopo qualche tentativo fallito, ho mandato giù anche questo grosso cinghiale dall'abito bianco. I suoi attacchi sanno essere davvero devastanti: a parte i tradizionali pugni in sequenza, Elvis si lancia contro Gene con una specie di testata in avvitamento o si scaglia al suolo dopo un salto molto potente, arrecando un pesante danno d'area o, ancora, dopo aver soffiato una nuvola di fumo dal suo inseparabile sigaro, comincia a menarti il più forte possibile approfittando del temporaneo accecamento.

E così, con 17 morti all'attivo, 0 civili uccisi e un bel po' di soldi raggranellati, ho concluso il primo quadro, ho comprato una sfera aggiuntiva per la roulette (selezionandola puoi eseguire dei potenti attacchi che consumano 1, 2 o addirittura 3 sfere) e aumentato un po' i punti vita.

Molto soddisfatto dalla sessione di gioco, ho salvato e concluso per sopraggiunta stanchezza (giornata/settimana pesantina).


* * *

E così si conclude il primo round, al suono inesorabile del gong.

Dopo essersi studiati e aver sferrato qualche colpo, i due sfidanti si avvicinano ai rispettivi angoli, mentre i secondi sopraggiungono con spugne e secchi.

Al momento è difficile fare un pronostico: avrà la meglio God Hand che tornerà trionfante sul suo scaffale, ai vertici della classifica del backlog, come vincitore imbattuto per la seconda volta?
O lo sfidante metterà a segno la sua prima vittoria in questa incredibile scalata?

Lo scopriremo solo nei prossimi round di Man Vs. Backlog: God Hand!

Per ora è tutto, a voi la linea e hasta la vista, baby!




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