giovedì 1 dicembre 2016

Speciale Motion Sickness- Piccoli consigli di sopravvivenza

Chi ha vomitato nel mio casco???


Disclaimer: questo post non è assolutamente da intendersi come articolo scientifico, né i suggerimenti indicati come verità assolute, ognuno di noi ha sensibilità e limiti di tolleranza diversi, pertanto, vi suggerisco di adottare sempre il buonsenso e documentarvi su fonti autorevoli in merito al disturbo della chinetosi/motion sickness. In questa sede sono indicati solo alcuni consigli generali per mitigare il problema e nient'altro. Non si ha la pretesa di completezza né si ha l'autorevolezza per andare oltre a meri consigli di buon senso.


Inizi anni '90, all'epoca ero un pischello delle medie.
Quegli anni lì, nella prima metà dei '90, furono caratterizzati da una fiorente produzione di riviste e pubblicazioni varie inerenti al mondo dei videogiochi su PC e, in particolare, regnava sovrano lo Shareware (di cui ho avuto modo di parlare qui, tempo addietro), con Doom a fare sfracelli un po' ovunque.
Ma prima di Doom, un HellCiccio particolarmente imberbe, mise le mani su Wolfenstein 3D, rigorosamente su dischetti neri duplicati dal papà di un compagno di scuola.

La cosa fu esaltante: sparare ai nazisti in un ambiente tridimensionale che all'epoca fece scalpore era qualcosa di assolutamente nuovo per me, peccato solo che l'esperienza durò davvero pochissimo. Infatti, fui colpito da un attacco di nausea pazzesco, che mi costrinse ad abbandonare la partita e abbandonarmi in uno stato semi-comatoso sul primo giaciglio disponibile, sperando con tutto il residuo della mia coscienza di non vomitare sul tappeto.
Non era una cosa nuova per me: già una volta, da bambino, mi sentii malissimo dopo aver giocato una partita esageratamente lunga con uno shooter per Commodore 64, Babalou, clone di Babylon.

Ma questa volta l'attacco fu ben peggiore. Per diverse ore fui letteralmente costretto a restare sdraiato, immobile, con gli occhi chiusi, come in preda a un terribile attacco di mal di mare o, se vogliamo, di mal di Doom come lo soprannominai qualche tempo dopo, a seguito di un'altra violenta crisi provocatami dal leggendario titolo di casa ID.
Ebbene, faccio outing, non ho mai potuto giocare seriamente questi capisaldi: Doom, Doom 2, Wolfenstein 3D e Duke Nukem (anche se questo poi sono riuscito a finirlo con grande fatica) mi erano preclusi.
Solo di recente, ho appreso che questo disturbo è noto come motion sickness o, in italiano, chinetosi ed è una cosa che mi accompagna da sempre nella mia "carriera" di videogiocatore.

Non mi sono mai avvicinato a titoli come Descent o Terminal Velocity, ben sapendo che mi avrebbero fatto star male nel giro di pochi minuti e, negli anni, altri giochi "insospettabili" sono stati riposti sullo scaffale o rivenduti per lo stesso motivo, come Tomb Raider Underworld (che è in terza persona!), Tiny & Big Grandpa's Leftovers e altri.

Grazie ai social network e a un gruppo di utenti sempre più numeroso con cui ho piacere di scambiare idee e opinioni, prima sui forum e oggi su Facebook, mi accorgo di non essere da solo: il motion sickness è diffuso e colpisce senza pietà i giocatori di tutto il mondo.
Ho cercato molto in rete, spulciato forum, discusso con altri utenti e, tra i consigli più disparati, come masticare Travelgum o indossare una fascetta Seaband, ho trovato solo pochi consigli generici che purtroppo non sono sempre stati efficaci.

Per tanto ho deciso di scrivere questo post, elencando i consigli più sensati che ho trovato, aggiungendone alcuni che ho potuto riscontrare da solo.

Come già detto in disclaimer sopra, non prendete queste informazioni come oro colato o dati scientifici, è possibile che ognuno di noi reagisca diversamente agli stimoli visivi dei giochi tridimensionali, quindi applicate il buonsenso e provate quale delle soluzioni vi giova e quale no.

***

Consigli generali

Questi sono suggerimenti ricavati da varie discussioni online che ho letto nel tempo, tra cui il forum di Steam.

  •      Non giocate se siete stanchi o state male: mal di testa, senso di spossatezza e stress possono accelerare l'insorgere della nausea e costringervi a interrompere il gioco dopo pochi minuti.


  • Giocate in un ambiente ben illuminato e, se è il caso, aumentate il gamma nel gioco, per evitare di sollecitare troppo la vista con sbalzi di luminosità (questo ad esempio è indicato anche per i soggetti fotosensibili).

  • Modificate il FOV, cioè il campo visivo (Field of View, appunto) impostandolo su un valore compreso tra 90 e 120. Andando oltre, tipo a 130 avrete un effetto fisheye che potrebbe essere ancora peggio. Ogni gioco ha il suo FOV predefinito, fate un tentativo a 90 e se non va, aumentate gradualmente fino a trovare il vostro valore ideale. Possibilmente l'attacco vi verrà, ma avrete tempo di giocare un po' prima di dover staccare.

  • Fate una pausa di 10-15 minuti ogni ora di gioco, soprattutto se cominciate a sentire disagi come mal di testa, bruciore agli occhi o se iniziate ad avvertire i primi segni di nausea.


  • Regolate la sensibilità del mouse affinché i movimenti non siano esageratamente rapidi.


  • Disabilitate gli effetti di head bobbing (ovvero l'effetto che simula l'ondeggiamento della testa quando si cammina, alcuni giochi come Doom 3 o Condemned sono esagerati da questo punto di vista!) e il motion blur, noto anche come sfocatura da movimento che sfuma l'ambiente quando vi girate per simulare la messa a fuoco dell'occhio.


Consigli di HellCiccio

Questi sono suggerimenti che derivano dalla mia esperienza. Con me, solitamente, funzionano. A volte eliminano del tutto il problema, altre volte mi danno un po' di tempo di gioco in più prima di dover concludere la sessione. Ancora una volta, vi ricordo che sono solo consigli di buon senso.

  •      Fate un pasto leggero prima di giocare: evitate di appesantirvi con fritti e cibi poco digeribili poiché la pesantezza induce sonnolenza e questa porta ad accelerare l'insorgere del motion sickness.


  • Evitate gli alcolici: stesso motivo di cui sopra.


  • Mantenete una certa distanza dallo schermo e fate in modo che non sia troppo in alto o troppo in basso rispetto all'altezza dei vostri occhi. Se necessario regolate la seduta o la staffa dello schermo.


  • Assicuratevi che lo schermo sia ben centrato rispetto alla vostra posizione: uno schermo leggermente inclinato tende a un leggero effetto di distorsione di immagini e colori che può farvi sentire male prima.


  • Cercate di ottenere un frame rate stabile: giocare a 60 fps è il sogno di tutti i PC aspiranti adepti della "master race" e in effetti ho constatato personalmente che giocando a questa frequenza ho meno problemi (tanto che sto riuscendo a giocare a DooM, quello nuovo, a 60 fps fissi con dettaglio a Ultra, scusate volevo spacheggiarmi un attimo… ), ma anche i 30 sono accettabili, a condizione che non ci siano sbalzi. Un frame rate "ballerino", con movimenti scattosi e poco fluidi, vi farà sentire male sicuramente presto, quindi accontentatevi di qualche dettaglio in meno, ma assicuratevi fps fissi (a 30 o a 60 preferibilmente). Nel mio caso, comprai Dark Souls per Xbox 360 praticamente al Day One, ma alcuni cali di frame rate abbastanza pesanti mi fecero sentire male proprio all'inizio, alla salita verso il borgo dei non morti. Fui costretto a rivendere la mia copia e acquistare la versione PC, nonché attendere la patch di Durante per poter giocare a 60 fps stabili e non morire sul divano!


  • Non costringetevi ad andare avanti a oltranza. Meglio fare piccole pause appena vi sentite a disagio che dover interrompere del tutto la partita per il resto della giornata. So che non è l'ideale per chi gioca online, ma qui entra in gioco il vostro buonsenso ;).


  • Evitate i farmaci senza consultazione medica. Travelgum non è un'innocua gomma da masticare, ma contiene un principio attivo. Al massimo provate le fasce Seaband, le trovate in farmacia e in sostanza fanno pressione su un nervo che passa all'altezza del polso, inibendo il segnale che fa scattare la nausea. Posso dirvi che questo prodotto ha un'efficacia limitata, mia moglie le ha usate durante la gravidanza, il problema veniva alleviato ma non eliminato completamente.


Ok credo che sia tutto, questi sono i miei piccoli consigli per mitigare un po' l'annoso problema del motion sickness. Spero di non avervi annoiato e che possiate trovare anche voi qualche buono spunto per ridurre un po' il disagio provocato da questa condizione e giocare un po' più sereni.
Se avete commenti, critiche, consigli per integrare questo post, vi invito a usare il form dei commenti o di contattarmi sulla PaginaFacebook ufficiale di My Games Corner.


Buona lettura e buon gioco!



venerdì 11 novembre 2016

Un Nes Mini è per sempre

Il Nes Mini in tutto il suo splendore


Da stasera abbiamo una new entry in casa HellCiccio!

Non abbiamo saputo resistere alla tentazione e io e la mia Laura ci siamo fatti il regalo di Natale in anticipo, prendendo un Nintendo Nes Mini, appena arrivato nei negozi per celebrare la leggendaria console a 8 bit della casa di Kyoto.


Questa console rappresenta tantissimo a livello affettivo, soprattutto per Laura, che è cresciuta a suon di Dr. Mario e, soprattutto, Super Mario Bros 2.

Quindi è stata un'occasione ghiottissima per portare a casa ben 30 classici dell'epoca 8 bit, giocabili comodamente sul televisore del salotto grazie al collegamento HDMI.

Molti puristi hanno storto il naso davanti a questa riedizione in miniatura proposta da Nintendo e, in effetti, la mancata possibilità di espandere il parco titoli, l'assenza dell'alimentatore (anche se va benissimo uno qualsiasi con presa USB di quelli che si usano come caricabatterie per telefoni e tablet) e la lunghezza davvero ridotta dei cavi dei pad rappresentano i punti deboli di questo prodotto, però devo dire che per noi si tratta comunque di una bella occasione per scoprire o riscoprire dei classici che sarebbe difficile e dispendioso recuperare, specie per chi magari vuole approcciarsi per la prima volta al retrogaming

Penny ha deciso di darci una mano
Quindi, una volta portata a casa console e pad supplementare, con l'aiuto di Penny, abbiamo subito collegato il Nes Mini al TV del salotto e siamo stati letteralmente sbalzati indietro nel tempo.

Abbiamo provato un doppio a Super Contra, che mi ha riportato alla mente le lunghe passeggiate con mio nonno, da bambino, quando mi portava alla sala giochi accanto alla società operaia che frequentava con gli amici. In quella sala conobbi Contra e fu amore a primo gettone!

Poi Laura ha dato prova della sua maestria con Super Mario Bros 2, per poi massacrarmi allegramente a Dr. Mario, dove mi sono dimostrato una pippa leggendaria, mentre Laura superava i quadri praticamente a occhi chiusi.

Dopo una cooperativa veloce a Bubble Bobble e a Double Dragon 2, che Laura conosceva solo di fama, è giunto il momento del bagnetto per la nostra gnometta e quindi, prima di terminare la sessione, ho potuto giocarmi i primi 4 stage di Castlevania...
Mini di nome e di fatto!

Che dire?

Se amate Nintendo e siete legati affettivamente all'epoca 8 bit, questo Nintendo Mini potrebbe essere un bel regalo natalizio, carino da vedere e divertente da giocare, grazie anche alla possibilità di salvare la partita e riprenderla successivamente.

Di sicuro stasera, dopo aver messo Penny a nanna, un altro giro ce lo facciamo volentieri!


sabato 5 novembre 2016

Work in progress: nuovo layout

Fonte: clipartsfree.net

Cari amici, come avete notato, il blog presenta al momento un layout temporaneo, poiché il precedente aveva cominciato a dare diversi problemi di visualizzazione.

Sono al lavoro per stabilire e caricare un layout definitivo che sia comodo da consultare sia su Web che da mobile.

Mi scuso per gli eventuali disagi, mi rendo conto che l'attuale sistemazione non è il massimo!

Nel frattempo buona lettura e buona permanenza su My Games Corner!


martedì 1 novembre 2016

Intervista a Gianluca Santilio



Cari amici, dopo soli 5 anni, torna la rubrica delle interviste! E questa volta ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Gianluca Santilio, noto in rete anche come Musehead, titolare del canale YouTube "L'archivio del Sig. Santilio", dove ci propone un excursus storico del mondo del videogioco attraverso una serie di interessantissime rubriche, come La Macchina del Tempo, dove presenta le uscite videoludiche più importanti suddivise per annata e piattaforma e La Nuova Era, in cui presenta titoli più recenti, come ad esempio Journey

Collaboratore del progetto Video Games Gems e del canale Steam Raiders, Gianluca ha una storia molto simile alla mia, dal momento che ha iniziato a giocare nell'84 quando gli fu regalato un Commodore 64, poi un Amiga, un PC, recuperando pian piano console che aveva solo visto su riviste ed emulatori.

Gianluca è anche un grande appassionato e intenditore di birre artigianali, infatti aveva provato a unire le due passioni con il progetto Birrogiocando, che ahimè forse non avrà un seguito.

Potete seguire Gianluca su Facebook e, se vi va, supportarlo nella sua pagina Patreon.

Fai clic qui per visitare il canale YouTube di Gianluca Santilio


Prima di presentarvi l'intervista, volevo solo soffermarmi un attimo su una riflessione già fatta in questi lidi, ma che la chiacchierata con Gianluca ha rafforzato: non siamo soli! Internet ha dato la possibilità a me e a molti che condividono un vissuto simile, di avvicinarci, seppur virtualmente e condividere idee, passioni, emozioni, ricordi.

La nostra è generazione di mezzo, che ha testimoniato vari cambiamenti e trasformazioni sia nella società in cui viviamo, sia nel mondo informatico, sempre più pervasivo e digitalizzante rispetto alla realtà analogica in cui siamo nati e ci siamo formati.

È bello sapere che esiste un gruppo di persone che, naturalmente o fortunosamente, si sta radunando, seppur in rete, come una vera e propria comitiva, ma anche come un insieme vivo e ricco di scambi e stimoli.

Ma bando alle ciance! Ecco a voi l'intervista con Gianluca Santilio!

* * *

H) Considerata la tua biografia, non possiamo che iniziare con questa domanda: come te la cavavi con Tapper?

G) Nelle mie memorie infantili, non lo ricordo in sala giochi. Ovvio che lo avessi su C64, magari si chiamava Arraffa la Pinta, ma non posso essere più preciso. Mi piaceva un sacco, ma considera che ero molto piccolo per cui le mie performance dovevano essere modeste. E poi, diciamolo, già sentivo che la mia vocazione era trovarmi dall’altra parte del bancone...


H) Seriamente...come il sottoscritto, ti sei avvicinato al videogioco con un Commodore 64. Qual è stato il tuo primo gioco e quale ti è rimasto nel cuore?

G) Ti confesso che il primo gioco non ricordo nitidamente quale sia stato. Avevo tre anni circa, mio padre mi sollevava fino ai comandi del cabinato e mi faceva “giocare” all’attract mode. Una volta inserì il gettone e fu un disastro di partita. Poi a Natale ’84 arrivò in casa il C64 e letteralmente il primo gioco caricato dal Datassette fu Impossible Mission. Un inizio niente male. Vuoi per l’età, vuoi perché comunque era molto carino, il mio preferito divenne Henry’s House, un imitatore di Manic Miner scritto da un quindicenne. Mi piaceva tantissimo anche Aztec Challenge, perché era ed è di un’epicità inenarrabile.


H) L'Archivio del Sig. Santilio si discosta molto dal concetto di Canale Youtube/Youtuber molto diffuso al giorno d'oggi. Qual è il tuo rapporto con questo medium e la sua utenza?

G) Io sono un “consumatore” di Youtube pessimo. Vedo pochi video, seguo un paio di canali in tutto, nessuno italiano. Diciamo che non ho la vocazione dello youtuber e credo che, a meno di non volersi omologare alle tendenze, non avrò la possibilità di guadagnare davvero da Youtube. Ciò mi ha spinto a percorrere l’unica strada sostenibile per mantenere l’impegno: fare quel che mi piace. Fondamentalmente, faccio ciò che vorrei che altri avessero fatto per me in passato, le rubriche che avrei voluto trovare sulle riviste. Internet ci permette di autoproclamarci esperti di videogioco (quale in realtà non sono, conoscendone altri davvero straordinari) ed io ho colto l’opportunità. Ho pochissime iscrizioni al canale ma questa mia scelta mi ha permesso di circondarmi di persone simili a me, e ti garantisco non è così facile. Persone che amano rapportarsi con educazione, che sono incuriosite da titoli di importanza secondaria che spesso troneggiano nel canale, da una comunicazione non aggressiva che, peraltro, è l’unica che saprei offrire. Per quanto pochi, sono orgoglioso degli iscritti al mio canale. E poi sono stronzo, e quando qualcuno ha commentato con “PRIMO!” l’ho bannato. 


H) Una delle rubriche più note e apprezzate è senz'altro La Macchina del Tempo, attraverso la quale stai portando avanti un eccellente esempio di divulgazione storica e culturale. C'è un'annata o una piattaforma in particolare a cui ti senti legato?

G) Sicuramente l’Amiga, perché arrivò nell’età delle scuole medie, quando maturano interessi che poi ti trascini per la vita e che mi è stato di base per il videogiocatore che sono oggi, più da computer che da console, più attratto dall'idea che dalla “finitura”, più dalla creatività disordinata che dall'esecuzione perfetta ma scolastica. In realtà, ho esplorato solo una piccola porzione di storia dei videogiochi e tantissimo c’è ancora da fare, con mia somma gioia perché, come dicevo, è prima di tutto un viaggio che preparo per me con la speranza di trovare qualche amico a seguirmi, un po’ come quando invitavo gente nella mia stanza per provare i nuovi giochi.


H) Sempre a proposito de La Macchina del Tempo, non si può non fare caso a quanto prolifici furono gli anni d'oro tra la fine degli '80 e la prima metà dei '90, anche e soprattutto in termini di nuove IP. Come vedi la situazione odierna, dove a farla da padrone sono soprattutto remake, remaster, reboot e re-eccetera?

G) Remaster, reboot e recuperi vari testimoniano una crisi dell’industria dei grandi numeri, che seguo poco e mi seduce poco. Ti confesso una cosa. L’attuale situazione videoludica mi sta distraendo dal retrogaming perché il suo incontrollato fervore è magnetico nei miei confronti. Oggi, anche tu lo sai bene, siamo malati di backlog. Io ho scelto di continuare a comprare (anche perché non riesco a smettere, ci ho rinunciato), ma di esplorare anche quei titoli più oscuri e più ributtanti della mia libreria. E sai cosa? Questo mi eccita! Guardo il backlog e dico: quanta terra ancora da esplorare, quante idee, quanti disegni, quante musiche tutto da scoprire. Magari cose fatte male, ma il fascino che trovo oggi nel tornare a parlare di quel bidone di Dick Tracy su C64, lo trovo anche nell'analizzare le cantonate prese dai peggio improvvisati game designer. Molti non saranno d’accordo, ma per me il videogioco non ha tempo, la storia accumulata non lo qualifica necessariamente come più nobile. Aldilà di alcuni FONDAMENTALI titoli che hanno scritto regole e costituito pietre miliari di un’arte, il retrogaming è assimilabile all'attuale gaming ma con un supplemento di nostalgia.


H) Qual è la rubrica che ti sta più a cuore? Hai qualche aneddoto particolare da condividere con noi?

G) Come hai detto, indubbiamente La Macchina del Tempo. Anche Industria Tricolore mi affascina moltissimo, soprattutto perché ancora oggi puoi contattare autori di titoli del passato e approfondire. Poi, ho la vocazione da story player, quindi Le Avventure Grafiche è un’altra rubrica che amo realizzare. Aneddoti? Nessuno in particolare, semmai un segreto: commetto spesso errori, perché le informazioni recuperabili sono talvolta scarsissime e devo arrabattarmi. Per questo esorto sempre la mia community a correggere senza timore di offendere qualunque mia sbadataggine.


H) Hai da poco inaugurato un nuovo corso per i tuoi video, mi riferisco al video di Journey, in cui hai deciso di adottare un approccio diverso alla conduzione. Ci sono altre novità in cantiere?

G) È una cosa a cui ho pensato guardando miei video del passato. Non erano molto belli e sono molto severo con me stesso. Ho pensato che avrei potuto offrire di meglio e ho deciso che oltre alla completezza dovrò puntare sulla qualità di ogni singola puntata. Non ho l’empatia dello youtuber di successo e la capacità di intrattenere, ma quando, tra 40 o 50 anni, avrò finito di esplorare il videogioco, vorrei lasciare un’eredità di buon livello seguendo le mie regole. Il mio delirio è questo.


H) Quali sono i tuoi progetti futuri, oltre l'Archivio?

G) I miei prossimi obiettivi sono tutti appartenenti alla vita reale. Negli anni ho stabilito meravigliose connessioni con persone che adoro, ma molte categoricamente virtuali e poche reali e fisicamente raggiungibili. L’Archivio del Sig. Santilio sarà una strana bussola che mi ricorderà che è bello lavorare bene per sé stessi e per lasciare qualcosa agli altri, mentre cercherò di protrarmi quotidianamente verso un contatto umano che rimane imprescindibile anche per il più integralista dei nerd. Magari, partecipare a qualche caotica fiera del videogioco dovrebbe essere un’idea da iniziare a considerare.


H) Da cultore delle birre artigianali quale sei, che titolo abbineresti a una Bionda Lager, a una Rossa Doppio Malto e a una Kriek?

G) La lager deve scorrere a litri, quindi la abbinerei ad esperienze prolungate che richiedono, ehm, attenzione per lungo tempo, magari Football Manager o una campagna a Civilization; non roba di azione perché alla terza pinta i livelli di Super Meat Boy rappresentano un serio problema. Tra quelle che chiamiamo doppio malto (che è una macro-categoria tutta italiana) sono un appassionato di India Pale Ale in quanto prediligo i sapori amari, e se abbiamo un paio di bottiglie a disposizione potremmo entrare nel mood giusto per giochi “esperienziali” (cit.) alla NaissanceE, dove alle delizie audiovisive possiamo abbinare una ricchezza organolettica per un’esperienza multi-sensoriale totale. La Kriek è acida, merita emozioni forti, dolorose e malinconiche: The Cat Lady.


H) Infine, ti ringrazio per il tempo concessomi, è stato un piacere averti come ospite in questa piccola rubrica. Come di consueto, ti lascio la parola, se hai qualche messaggio per i lettori o vuoi condividere un tuo pensiero. In bocca al lupo e ad maiora! 

G) Sfrutto lo spazio per ringraziare te e ringraziare l’Internet. Perché sì, fa schifo per le tante cose che sappiamo, ma alla fine cosa fa? Ci ha fatto conoscere. Crea le connessioni di cui sopra e, sebbene tramite scambio di bit, ci aiuta a fare le cose insieme ed a condividerle. Auguro a tutti di vedere la parte positiva di questo spaccato tecnologico che abbiamo il privilegio di aver visto nascere, crescere, evolversi, alla pari dei videogiochi che sono uno dei momenti che prediligiamo della nostra giornata. Grazie ancora!


Si conclude qui l'intervista a Gianluca Santilio, vi invito a supportare il suo canale e il suo Patreon!
Alla prossima!

martedì 25 ottobre 2016

Mastema Out of Hell










Ciao a tutti!

Questo piccolo post è per segnalarvi un altro interessante Kickstarter, ossia Mastema Out of Hell di Oscar Celestini.

Come potete vedere dal video qui in alto, si tratta di un bel platform old-school ispirato all'epoca d'oro del genere su Amiga.


Il pledge minimo per avere una copia digitale del gioco è di soli € 7,00 e l'uscita è prevista all'inizio del 2017.

Mancano solo 9 giorni alla chiusura del Kickstarter e servono ancora parecchi backer.

Sostenete il progetto o, se non potete, diffondetelo il più possibile.




martedì 18 ottobre 2016

Where's all the magic?









Ti consiglio di ascoltare questo brano durante la lettura dell'articolo.



Immagina.

Siamo agli inizi degli anni '90.
Vivi in un piccolo paese di provincia del sud Italia, un luogo non-luogo dove non c'è molto da fare se non trascorrere il tempo libero in oratorio o in sala giochi.

E su questa seconda sei orientato fin da che hai memoria.
Ricordi ancora le passeggiate con tuo nonno e l'obbligatoria tappa presso la sala accanto alla Società Operaia da lui frequentata, dove ritrovava tutti gli amici pensionati.

E giù di partite a Contra, Baloon Fight e chissà quali altri titoli.

Poi, tornando a casa, si passava dal negozio della GIG per prelevare il nuovo catalogo, ricordi? Le ultime pagine erano dedicate al Sega Master System e al nuovo, incredibile Sega Megadrive! Anche in TV se ne parlava, stavi incollato ore davanti a USA Today per vedere tutte le fantastiche anteprime proposte da Stefano Gallarini e soci.

Crescendo, all'uscita dal catechismo o la domenica, spesso anche bigiando la Messa, con tuo fratello più piccolo andavi in quella scura, fumosa e malfamata sala giochi vicino casa. I tuoi si raccomandavano sempre di evitarla, che spesso la Polizia ci faceva le retate per beccare gli spacciatori (cosa fossero poi le retate, a quell'epoca mica lo sapevi), ma tu ci andavi lo stesso perché era la sala più fornita del tuo paese, quella con tutti i giochi fighi su cui passavi ore. VendettaRobocop 2, Heaten Barrel, il gioco della WWF con Hulk Hogan, Boot Camp che ci giocavano sempre i più grandi e poi quell'altro gioco in cui stavi in un carrello da miniera, stile Indiana Jones e dovevi sparare ai pipistrelli e ad altri nemici con l'arma che impugnavi davvero, mentre la cabina-carrello vibrava a ogni curva, a ogni scossone nel gioco.

Passa il tempo, la domenica diventa anche momento di ricerca, appassionata, delle cassette Edigamma, Logica 2000 e le altre ditte che vendevano attraverso il canale di distribuzione dei giornalai, tutti quei giochi dai nomi strambi che poi scoprirai essere bootleg, ossia versioni piratate di giochi commerciali venduti a prezzo pieno. Ma eri piccolo, avevi pochi soldi e non avevi idea della cosa, quindi quelle 3.000 o 4.000 lire le spendevi volentieri per avere cassette piene di giochi, come Fonda La Città (Sim City) o Cannoni Pronti (Artillery Duel).

Ti piacevano così tanto quei giochi, che con il tuo compagno di banco delle elementari, disegnavi un giornalino in cui li recensivi e, dato che non avevi modo di includere fotografie, ti dedicavi al disegno, riproducendo a modo tuo le schermate di gioco.

E quante partite al Commodore 64 e all'Atari 2600 con i tuoi amici e vicini di casa. Se pioveva o faceva troppo caldo per andare in cortile a giocare a calcio o ai pirati, ecco che ci si radunava in casa tua o degli amici, con pane, Nutella, succhi di frutta e quel nuovo livello di Moon Shadow da superare o il punteggio di River Raid da battere.

Erano anni spensierati, quasi magici.

Qualche anno dopo, il CD-Rom fece ingresso in casa in maniera roboante: quelle meravigliose avventure grafiche della Lucas, come Day of the Tentacle, Sam & Max o Need For Speed Hot Pursuit.

Era incredibile! Quella grafica così dettagliata, sembrava quasi di vivere in un cartoon o in un film come con Wing Commander IV.

E ti ricordi la grafica prerenderizzata di Creature Shock? Hai letto la recensione in un vecchio Computer Magazine e te ne innamorasti. Quando finalmente hai potuto comprarlo (20.000 lire presso un grosso negozio di computer vicino al liceo, quante prime ore saltate per andare a vedere gli  ultimi arrivi!) è stato un tripudio di mappe disegnate a mano e imprecazioni!

Gli anni passavano e, tra un numero 100 di The Games Machine letteralmente consumato e tutti i numeri di Giochi per il mio Computer (che figata che allegavano sempre un gioco completo, il primo che hai preso è stato Tequila & Boom Boom), il tempo passava inesorabile. Dalle elementari dei primi novanta, al periodo burrascoso delle medie, tutto bulli e isolamento, passando per il liceo... i giochi scandivano il tempo, erano il momento tanto atteso della giornata, dopo i compiti (qualche volta anche prima), le nottate davanti a quel livello così difficile di Starcraft, le prime partite in LAN con il computer di papà... e poi le riviste in edicola con lo shareware... i tornei a PC Calcio...

L'università fu uno dei periodi più felici, eri più socievole e ti sei fatto nuovi amici, ma non hai dimenticato la tua passione.

In questi tempi ti dedichi, quando puoi, a Silent Hill 2 (pazzesca la versione PC) e rivivi quelle sensazioni di angoscia e tristezza che hai vissuto anni addietro, durante il liceo, quando prima tua madre e poi tuo padre si ammalarono e facevi la spola casa-ospedale. In SH2 ci sono momenti in cui provi quella sensazione di tristezza, di cupa malinconia e senso di colpa, anche se a differenza di James, anni dopo capirai che niente di tutto quello che hai vissuto è stata colpa tua.

Primi amori, prime cocenti delusioni, si torna a videogiocare a piena potenza fra il 2004 e il 2005, quando, dopo aver terminato una storia travagliata e di cui non serbi alcun ricordo positivo, decidi di recuperare tutte quelle console che negli anni non hai potuto o voluto avere, da una parte perché i tuoi non erano d'accordo, dall'altra perché nel tempo sei diventato un convinto giocatore PC. E così nel giro di poco tempo, all'alba di una nuova storia con quella che oggi è tua moglie e la madre di tua figlia, recuperi quasi tutte le console che desideravi: Playstation 2, GameCube e poi Dreamcast, le 8 e 16 bit Nintendo e Sega...

Nel 2008 apri questo blog, ispirato dalla meravigliosa community di Retrogamer.it e dall'ascolto del podcast Radiogame che ti farà compagnia per tanto tempo e continua a farlo.
Sempre qui racconterai di te, delle tue (ri)scoperte videoludiche e pian piano ricostruirai una memory lane che ogni tanto ami ripercorrere per rivivere quei momenti magici.

Magia, appunto.

Ma dove è finita?

C'è ancora?

Si è spenta o, come brace, arde lentamente sotto le ceneri?

Il tempo non è dalla tua parte. Le priorità della vita ti lasciano ben poco tempo per coltivare la tua passione più longeva, eppure senti che c'è ancora.

Magari i titoli di ultima generazione riescono a divertirti, qualche volta anche a emozionarti (vedi Dark Souls), ma sono le cose che hai lasciato indietro o che credevi di aver lasciato indietro che continuano a farti emozionare...

Di recente stai cercando di recuperare un po' di titoli lasciati indietro, magari sfoltire il backlog... adesso ci stai provando con Persona 3 FES... e tutta la magia che credevi persa sta ancora lì, in quell'ora rubata al sonno la sera, o in pausa pranzo, aspettando Laura e Penny tornare dal lavoro e dal nido, rispettivamente, mentre ti ritrovi spesso a riascoltare i classici del passato e rivivere un attimo l'ebbrezza di quei mondi altri che non erano solo puntolini luminosi in uno schermo, ma erano realtà alternative fantastiche in cui rifugiarsi quando il mondo reale era troppo da sopportare...

La magia c'è, anche se non si vede sempre.

E puoi sperare solo che non vada via.

O forse puoi solo lottare per fare in modo che non accada.

See you space cowboy.

martedì 20 settembre 2016

Ancora un altro splendido trentenne: buon compleanno Out Run!

Buon compleanno Out Run!

Quante volte abbiamo percorso quelle Highway a sei corsie, derapando per chilometri mentre le case, i bagnanti, le palme ci sfrecciavano accanto alla velocità del sogno?

Quante volte abbiamo inserito il gettone nello slot e abbiamo sentito quei bassi pomparci sul petto, mentre potevamo quasi sentire la brezza passarci fra i capelli.

E quante volte ancora abbiamo preso le borsettate in testa dalla nostra passeggera per quel palo preso in pieno alla fine di una curva a gomito?

Oggi il capolavoro di Yu Suzuki compie 30 anni. Ci pensate? È da trent'anni che quella splendida Testarossa ci fa sognare il brivido della velocità, è da trent'anni che ogni volta che parte Magical Sound Shower non possiamo non tornare con la testa a quegli anni d'oro, in cui noi, probabilmente giovani virgulti ancora in erba, spendevamo il nostro tempo e la nostra paghetta in qualche fumosa sala giochi o magari eravamo al mare e ci dilettavamo con il cabinato nel baretto vicino alla spiaggia o nel villaggio vacanze.

Quante volte abbiamo desiderato di essere lì, a divorare l'asfalto dosso dopo dosso, sorpasso dopo sorpasso, con quella meravigliosa colonna sonora che ci avvolgeva e ci faceva dimenticare di essere semplicemente seduti in un avanzatissimo cabinato arcade da qualche parte tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90.

Quello stesso cabinato che oggi vorremmo tanto sfoggiare in salotto, ma che, vuoi per i costi, vuoi per le altre priorità della vita sappiamo bene resterà solo un sogno nel cassetto.

E quante volte abbiamo provato quel dannato percorso più difficile, solo per andare a inserire altri gettoni e restare infine lì seduti, coccolati dalle malinconiche note di Last Wave, mentre eravamo impegnati a vergare le nostre iniziali nell'highscore, sperando di riuscire un giorno a essere fra i primi, i migliori, i più veloci.

E mentre i nostri capelli e le nostre barbe ingrigiscono, mentre il tempo passa inesorabile e ci troviamo dispersi nel mondo degli adulti, il bambino dentro di noi sussulta davanti a quelle schermate, sorride ripensando a quanto era bello sterzare tutto e vedere il tachimetro fisso sui 290 km/h, mentre il mondo ci sfrecciava accanto e per noi non c'era altro che quell'orizzonte da raggiungere prima dello scadere del tempo.

Mentre i nostri impegni ci fagocitano e il nostro backlog diventa una fonte d'ansia ancor prima che un motivo d'orgoglio per le nostre collezioni, mentre il nostro tempo trascorre senza sosta, Out Run sembra cristallizzato nel tempo, come se fosse un qualcosa che trascende gli anni e le distanze.
Infatti nemmeno oggi il suo cabinato sfigurerebbe accanto alla roba più moderna. E scommetto che attirerebbe ancora un pacco di gettoni, lì dove ancora qualche sala giochi resiste ed esiste nonostante tutto, nonostante le slot e i Pachinko.

E noi non possiamo fare altro che sorridere, ripensare ai bei tempi andati, magari ogni tanto farci un giro sulle nostre copie di OutRun 2006 Coast to Coast, o magari buttaci sull'emulazione (di sicuro qualche fortunato tiene in casa proprio quel cabinato per cui faremmo follie, in un altro tempo e in un altro spazio) o rispolverare la nostra vecchia cassetta per Commodore 64 e farci un bel giro nella nostra memory lane personale.
La mia copia personale di Out Run per C-64


Perché, a parte l'indiscutibile qualità intrinseca di Out Run, vale lo stesso concetto espresso per i tanti altri capolavori senza tempo, ossia che sono le emozioni e i ricordi che leghiamo ai giochi della nostra infanzia/adolescenza che rendono il tutto magico. Una magia che forse tende a indebolirsi nel tempo, che ogni tanto, seppur timidamente, viene fuori e come minimo ci strappa un sorriso.

Buon compleanno Out Run!




mercoledì 6 luglio 2016

Xydonia - Action-packed Japanese-inspired retro SHMUP



Amici e amiche che seguite questo piccolo blog! Voglio farvi una segnalazione che mi sta molto a cuore!

I ragazzi di Breaking Bytes, italianissimo team composto da Dario Fantini, Walter Samperi, Luca della Regina e Jayson Napolitano, con la collaborazione di Vittorio Barbera, hanno lanciato da qualche giorno la loro campagna Kickstarter per Xydonia, una vera e propria dichiarazione d'amore agli shot 'em up giapponesi da sala giochi, con un occhio di riguardo anche alle produzioni europee.

Il titolo ha anche ricevuto l'approvazione della comunità attraverso Greenlight su Steam, a ulteriore riconoscimento della qualità di un progetto che nasce soprattutto dal cuore di questo gruppo di appassionati.

Personalmente, si tratta del primo Kickstarter in assoluto a cui partecipo come backer e vi invito a dare un'occhiata alla loro pagina e, se potete, a sostenere questo lodevole progetto!

Da poco, il team ha reso disponibile anche una demo giocabile, quindi quale occasione migliore per provare con mano questo gioco che promette di spaccare tantissimo?



Non vi mette troppa voglia di giocarci?

domenica 3 luglio 2016

Pensieri sparsi...

Duecentesimo post su My Games Corner...

Ancora una volta, ho iniziato qualcosa che non sono riuscito a portare a termine, naturalmente mi riferisco all'idea di Man Vs. Backlog, che finisce temporaneamente in "hiatus" per mancanza di tempo ed energie (come sapete da 5 mesi ormai, casa HellCiccio vede la presenza del Player 3, la nostra meravigliosa bimba che ci impegna tantissimo, poi c'è anche il lavoro e tante altre piccole cose che si sommano).

In questi giorni mi sono ritrovato a navigare qua e là, rileggendo vecchi blog di amici vicini e lontani, rivangando con la mente momenti e situazioni così comuni fra noi "appassionati di giochini", cose di cui ho parlato, riparlato e straparlato su queste lande...

E mi sono reso conto improvvisamente, con la forza di un maglio in pieno stomaco, che fra tre mesi compirò 35 anni. In alcuni ambiti, sarei già definito un vecchio, in altri ancora un ragazzino.

Io non mi sento nessuno dei due.

Mi guardo indietro e, ripercorrendo la mia personale memory lane, ho come l'impressione di perdere pezzi per strada, come una cometa che rilascia frammenti di ghiaccio e altre particelle durante il suo percorso.

Riapro il mio armadio dei giochi, guardo la mia collezione, resto lì a contemplare alcuni pezzi risalenti alla mia adolescenza e l'idea del tempo che scorre veloce e inesorabile è qualcosa di totalizzante.

Poi mi giro e guardo lei, la mia piccola Penny, che con i suoi occhioni grandi si guarda attorno, incuriosita dai colori e dalla miriade di cianfrusaglie che invadono il mio studio, con le manine aperte a voler afferrare tutto e allora l'ansia del tempus fugit si mitiga, lasciando posto a una dolce e malinconica nostalgia per i bei vecchi tempi andati... ma guardarsi indietro ogni tanto, seppur piacevole, non deve distrarci dal guardare avanti, al presente e soprattutto al futuro... per fortuna ho questo piccolo blog, che ormai forse leggo solo io, ma che è fondamentale per me, la mia semi-abbandonata memory lane che ogni tanto amo ripercorrere...

In questi giorni, il pochissimo tempo che riesco a dedicare al videogioco è del tutto assorbito da Dark Souls, un titolo che avevo riposto nello scaffale per troppo tempo. So che sembra assurdo aver interrotto la partita a God Hand e aver deciso di iniziare questo titolo From Software così impegnativo, ma il ritmo del gioco Clover è troppo frenetico e al momento proprio non riesco a sostenerlo, mentre il mio approccio a Souls è più ragionato, più "lento", un'esplorazione senza fretta e con molta pazienza che mi sta portando pian piano alla fine del gioco.

Aspetto la fine dell'estate, quando la mia piccola Player 3 inizierà l'asilo nido, per organizzare meglio il mio (poco) tempo libero e riprendere Man Vs. Backlog perché se c'è una cosa che detesto nella vita è lasciare le cose a metà...

Nel frattempo, cari lettori di My Games Corner, ovunque voi siate e SE in effetti esistete, vi auguro una buona estate.

Non chiuderò promettendo ancora una volta di tornare a scrivere con una maggiore frequenza... anche se lo vorrei tantissimo...


domenica 24 gennaio 2016

Intermission - A new player has entered the game


Let's Rock!

Esattamente una settimana fa, è venuta al mondo la mia piccola Penelope Janis, alle 18.37 circa di una domenica di gelo e neve.

E dunque è iniziata la più grande avventura della mia vita, quella della paternità.

Messo temporaneamente da parte il backlog (ma lo scontro con God Hand è solo rimandato!), questi primi sette giorni sono volati via fra un cambio di pannolino, una poppata e un momento di relax con la musica e i suoi occhioni grandi spalancati al mondo, mentre un HellCiccio particolarmente incapace di intendere e di volere passava ore a fissare rapito la nuova arrivata.

Ed eccomi qua, alla vigilia della prima settimana di vita della mia gnometta a scrivere queste poche righe, a celebrare l'achievement più bello che si possa sbloccare nella vita.

Benvenuta, piccola mia!

venerdì 1 gennaio 2016

Buon 2016!



Tanti auguri di buon anno nuovo a tutti i lettori di My Games Corner! 
Vi auguro un 2016 all'insegna della serenità e della positività.
Che possiate fare ciò che amate di più e trovare o ritrovare il bambino o la bambina che c'è in voi!

Ad maiora!