martedì 20 settembre 2016

Ancora un altro splendido trentenne: buon compleanno Out Run!

Buon compleanno Out Run!

Quante volte abbiamo percorso quelle Highway a sei corsie, derapando per chilometri mentre le case, i bagnanti, le palme ci sfrecciavano accanto alla velocità del sogno?

Quante volte abbiamo inserito il gettone nello slot e abbiamo sentito quei bassi pomparci sul petto, mentre potevamo quasi sentire la brezza passarci fra i capelli.

E quante volte ancora abbiamo preso le borsettate in testa dalla nostra passeggera per quel palo preso in pieno alla fine di una curva a gomito?

Oggi il capolavoro di Yu Suzuki compie 30 anni. Ci pensate? È da trent'anni che quella splendida Testarossa ci fa sognare il brivido della velocità, è da trent'anni che ogni volta che parte Magical Sound Shower non possiamo non tornare con la testa a quegli anni d'oro, in cui noi, probabilmente giovani virgulti ancora in erba, spendevamo il nostro tempo e la nostra paghetta in qualche fumosa sala giochi o magari eravamo al mare e ci dilettavamo con il cabinato nel baretto vicino alla spiaggia o nel villaggio vacanze.

Quante volte abbiamo desiderato di essere lì, a divorare l'asfalto dosso dopo dosso, sorpasso dopo sorpasso, con quella meravigliosa colonna sonora che ci avvolgeva e ci faceva dimenticare di essere semplicemente seduti in un avanzatissimo cabinato arcade da qualche parte tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90.

Quello stesso cabinato che oggi vorremmo tanto sfoggiare in salotto, ma che, vuoi per i costi, vuoi per le altre priorità della vita sappiamo bene resterà solo un sogno nel cassetto.

E quante volte abbiamo provato quel dannato percorso più difficile, solo per andare a inserire altri gettoni e restare infine lì seduti, coccolati dalle malinconiche note di Last Wave, mentre eravamo impegnati a vergare le nostre iniziali nell'highscore, sperando di riuscire un giorno a essere fra i primi, i migliori, i più veloci.

E mentre i nostri capelli e le nostre barbe ingrigiscono, mentre il tempo passa inesorabile e ci troviamo dispersi nel mondo degli adulti, il bambino dentro di noi sussulta davanti a quelle schermate, sorride ripensando a quanto era bello sterzare tutto e vedere il tachimetro fisso sui 290 km/h, mentre il mondo ci sfrecciava accanto e per noi non c'era altro che quell'orizzonte da raggiungere prima dello scadere del tempo.

Mentre i nostri impegni ci fagocitano e il nostro backlog diventa una fonte d'ansia ancor prima che un motivo d'orgoglio per le nostre collezioni, mentre il nostro tempo trascorre senza sosta, Out Run sembra cristallizzato nel tempo, come se fosse un qualcosa che trascende gli anni e le distanze.
Infatti nemmeno oggi il suo cabinato sfigurerebbe accanto alla roba più moderna. E scommetto che attirerebbe ancora un pacco di gettoni, lì dove ancora qualche sala giochi resiste ed esiste nonostante tutto, nonostante le slot e i Pachinko.

E noi non possiamo fare altro che sorridere, ripensare ai bei tempi andati, magari ogni tanto farci un giro sulle nostre copie di OutRun 2006 Coast to Coast, o magari buttaci sull'emulazione (di sicuro qualche fortunato tiene in casa proprio quel cabinato per cui faremmo follie, in un altro tempo e in un altro spazio) o rispolverare la nostra vecchia cassetta per Commodore 64 e farci un bel giro nella nostra memory lane personale.
La mia copia personale di Out Run per C-64


Perché, a parte l'indiscutibile qualità intrinseca di Out Run, vale lo stesso concetto espresso per i tanti altri capolavori senza tempo, ossia che sono le emozioni e i ricordi che leghiamo ai giochi della nostra infanzia/adolescenza che rendono il tutto magico. Una magia che forse tende a indebolirsi nel tempo, che ogni tanto, seppur timidamente, viene fuori e come minimo ci strappa un sorriso.

Buon compleanno Out Run!